Enna - Guida Turistica

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.: DA VEDERE
 Il Castello di Lombardia è ritenuto da numerosi esperti il più imponente e antico castello della Sicilia, oltreché il più vasto per i suoi 23.000 mq di superficie, e svetta maestosamente su uno scenografico paesaggio, arroccato com'è nella propaggine orientale di Enna.
 Il Castello di Lombardia odierno affonda le sue radici in un antichissimo maniero che i Sicani, incalzati dall'avanzare dei Siculi oltre due millenni fa, ersero sulla parte più alta della montagna, 970 m circa s.l.m., su cui fondarono Henna.
 La fortezza consentì alla città, che nacque attorno ad essa, di assumere un ruolo di primo piano prima nel popolo sicano, un cui re visse tra le mura del maniero, e poi tra le poleis greche dell'Isola, divenendo un'ottima roccaforte militare inespugnabile a tal punto che i Romani dovettero passare dalla rete fognaria per conquistarla.
 Sotto al Castello, esisteva già la Rocca di Cerere, su cui sorgeva il famosissimo tempio, descritto da Cicerone, che i Sicani avevano eretto per esprimere il culto della dea delle messi, che da Henna si sarebbe poi diffuso in tutto l'impero romano. Il fatto che il Castello dominasse la Rocca, era un segno di protezione del potere militare sul culto di Cerere.
 In seguito al declino dell'impero romano, furono gli arabi, intorno al X sec., a rifondare il maniero e a rivitalizzarlo, tanto da ridare a Castrogiovanni, nome arabo di Enna, il suo ruolo peculiare di Urbs Inexpugnabilis.
 Dopo due-tre secoli, l'architetto Riccardo da Lentini su incarico della corte degli Svevi ristrutturarò il Castello, innalzando 20 bellissime torri per rafforzare gli imponenti muraglioni stretti attorno agli atri residenziali, ove soggiornò Federico II di Svevia durante i periodi estivi. In quegli anni, il Castello di Lombardia (difeso da fanti della Calabria lombarda, e per ciò così denominato) conobbe il culmine della sua importanza strategica; il castello, la cui fama si estese oltre i confini siciliani come di uno dei più inespugnabili d'Italia,fu una roccaforte d'assoluta eccellenza in cui, per due volte, fu riunito il Parlamento del Regno svevo.
 L'avvento dei Borboni, avversi ad Enna, e lo sviluppo dell'artiglieria portarono il Castello di Lombardia a un declino che lo vide trasformato in prigione da cui era impossibile evadere. Dal secolo scorso è divenuto, però, la maggiore attrazione turistica di Enna e il monumento medievale più importante della provincia.
 Nel 2002 un'importante campagna di scavi promossa dalla Sovrintendenza di Enna ha portato alla luce beni d'enorme rilevanza archeologica, che in futuro saranno i componenti protagonisti di un nuovo museo.
 Per quasi mezzo secolo, fino a pochi anni orsono, al Castello ha avuto sede il Teatro Lirico cittadino.
 La Torre Pisana si impone fra le 6 sopravvissute delle 20 torri sveve della Cittadella come la più alta, bella e meglio conservata. A differenza delle altre, la Pisana, anche detta dagli arabi Torre delle Aquile, poiché numerosi rapaci vi svolazzavano intorno dalle circostanti vallate, si erge in modo spettacolare dal Piazzale di San Nicola e risulta visibile chiaramente da vasti territori del nord della provincia. Effetto particolarmente suggestivo della torre si ha vedendola dall'A19.
 Per questi motivi essa rappresenta probabilmente la maggiore attrazione del maniero; una finissima merlatura guelfa di resturo conferisce grande eleganza alla struttura massiccia.
 Alla Torre Pisana si accede da un ingresso moderno; all'interno, una caratteristica scalinata in pietra conduce prima al primo livello, con bellissime finestre da cui si cominciano ad assaggiare vedute mozzafiato, quindi al grande terrazzo con i merli che ricordano il suo strategico ruolo difensivo.
 Uno dei motivi migliori per visitare Enna, al pari delle sue chiese, torri, palazzi, monumenti e quartieri antichi, e forse un gradino di più per via dell'unicità assoluta, rimane il panorama vastisimo e stupendo che questa città millenaria offre, e dalla Torre delle Aquile si ha quella che è probabilmente la sintesi più emozionante di queste vedute: a un'altezza di 1000 m, infatti, dalla cima di questa torre come da nessun altro luogo è possibile godere di una vista ampissima che spazia, nelle giornate più terse e limpide, dai profili delle Madonie e dei Nebrodi oltre cui si cela il Mar Tirreno a nord, all'imponente piramide imbianchita dell'Etna ad oriente, che digrada nella piana di Catania e nell'azzurro mar Ionio; dall'altra parte, si hanno le verdi colline sino a Caltanissetta, con impareggiabili tramonti, e, a sud, il Lago di Pergusa in primo piano con il Canale di Sicilia sullo sfondo, prospiciente la dorata Piana di Gela.
  Il Duomo di Maria SS. della Visitazione è la Chiesa Madre di Enna, nonché monumento nazionale e tra le maggiori espressioni d'arte nella provincia di Enna.
 Il Duomo sorge nel centro storico della città, e si affaccia su Piazza Mazzini, della quale occupa interamente la fiancata nord.
 La cattedrale è stata eretta sulle rovine del Tempio di Proserpina, nel 1307, per ordine di Eleonora d'Angiò, moglie di Federico III d'Aragona, per la nascita di Pietro, loro figlio, ma nel 1446 un grave incendio la distrusse tutta tranne un abside e una parte del fianco destro , così Papa Eugenio IV indisse un Giubileo della durata di 7 anni per raccogliere i fondi necessari alla ricostruzione dell'importante edificio di culto, a causa dell'insufficenza di denaro raccolto il re Alfonso d'Aragona vendette varie terrel, con il ricavato riuscì a ricostruire la chiesa nel XVI secoloLa facciata frontale della Chiesa Madre appare estremamente maestosa e imponente, poiché realizzata seguendo canoni di dimensioni anomali rispetto alle tendenze dell'epoca: da una lunga scalinata si raggiunge un portico a tre portali, cinti da 6 colonne, mentre sopra la base si sviluppano altri due livelli della torre campanaria, con due finestre a tutto sesto ricche di fregi, decorazioni, volti umani, lesene e colonne in ordine dorico e corinzio.
 Notevole è la Porta del Giubileo, oggi murata, sul fianco destro, che rappresenta un ottimo esemplare di gotico siciliano, con 6 colonne a capitelli decorati e un bellissimo arco sovrastato dalla statua della Madonna con Gesù Bambino corniciata da un arco a tutto sesto e freggi a zig-zag che si alternano a motivi di foglie.
 Altra porta laterale è la Porta Sottana, che data 1447, recante due coppie di colonne corinzie sormontate da un timpano di coronamento e un bellissimo bassorilievo marmoreo tardo-rinascimentale raffigurante San Martino che divide il suo mantello coi poveri.
 La porta di Janniscuru è l'unica rimasta delle 6 antiche porte di accesso alla città edificata nel periodo arabo-normanno, porte poste lungo le mura di cinta (che in più epoche furono erette) attorno all'urbs inexpugnabilis e di cui oggi rimane lieve traccia sulle pendici del monte. Le altre porte caddero in rovina o furono abbattute quando Enna fu eretta capoluogo di provincia per ampliare le strade di accesso alla città.
 La Porta di Janniscuru si trova nel quartiere di Fundrisi, lontano dal circuito turistico ordinario del capoluogo, ma una recente riqualificazione dell'area ha migliorato notevolmente l'accessibilità della porta, che, restaurata, si presenta massiccia e ha un arco a tutto sesto largo 2-3 m; la Porta di Janniscuru è collocata in uno dei punti paesaggisticamente più esaltanti di Enna, ed è circondata dalle grotte con necropoli che si arroccano sul monte.
 Santuario di Papardura
 Il santuario di Papardura è una chiesa arroccata su un'area rocciosa ricca di grotte, alcune visitabili. Presenta un prospetto austero, con rosone, ma all'interno la sua ricchezza decorativa è da considerarsi una delle migliori espressioni del barocco nella Sicilia centrale. Nella piccola chiesetta, infatti, sono concentrati un soffitto ligneo intarsiato, le dodici statue degli Apostoli, numerose tele e affreschi del Borremans, pittore fiammingo, e meravigliosi stucchi realizzati da un maestro palermitano del Seicento.
 Il Museo Alessi di Enna espone le più importanti collezioni artistiche post-classiche della Sicilia centrale.
 Il Museo espone il Tesoro del Duomo, una ricchissima collezione di numerosi pezzi d'oreficeria siciliana dal XIII sec. all'Ottocento, tra cui collane, pendenti, braccialetti, gioielli, un ostensorio magnificamente traforato come una cattedrale gotica, e molti altri oggetti preziosi tempestati di diamanti, rubini, zaffiri, granati, ecc.
 Il "pezzo forte" del Tesoro è la Corona di Maria SS. della Visitazione, Patrona della Città di Enna, che rappresenta il maggiore gioiello siciliano in stile barocco: meravigliosi intarsi nell'oro bianco, tempestato di gemme e pietre preziose, con 6 medaglioni raffiguranti scene sacre.
 Il Museo Alessi, inoltre, ospita la variegata collezione del canonico ennese Giuseppe Alessi cui è intitolato, che ha lasciato ai suoi posteri pitture, vasi, oggettistica antica e libri.
 La sezione di Archeologia può vantare vasi egizi e siculi, oltre pezzi raffiguranti la dea Kore o Cerere.
 Vastissima è la sezione di Numismatica, grazie a un monetario di 4.000 monete greche, romane e sicule coniate dall'antica città di Henna.
 La Pinacoteca, infine, raccoglie diverse tele, tra cui dipinti di valore quali una Madonna con Bambino.
 Il Museo Archeologico Regionale di Enna è stato istituito nell'ultimo ventennio ad Enna dalla Regione Siciliana per esporre i reperti portati alla luce negli scavi che la Sovrintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali di Enna ha condotto principalmente nel 1979 in numerosi siti archeologici della Provincia di Enna.
 Il Museo ha sede nell'antico e pregevole Palazzo Varisano (per cui è anche detto Museo Varisano) che prospetta, con la sua facciata barocca, dinanzi al Duomo di Enna, in pieno centro storico.
 Da questo Palazzo l'eroe dei due mondi, Giuseppe Garibaldi, pronunciò la celebre frase: O Roma o la morte!.
 La collezione si articola su 5 sale espositive e numerose decine di vetrine, sui cui scaffali sono riposti reperti archeologici provenienti da necropoli e siti vari, tra cui quelli di Cozzo Matrice (Pergusa), Necropoli Realmense (Calascibetta), Capodarso, Cerami, Pietraperzia ed altri.